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Mani sporche al Napoli Tattoo Expo

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Il Napoli Tattoo Expo spegne la sua decima candelina festeggiando in compagnia di circa 150 tatuatori internazionali e più di 8000 visitatori accorsi alla oramai decennale convention, che si è svolta dal 24 al 26 maggio negli spazi della Mostra D’Oltremare. Una 3 giorni ricca di tattoo, arte, musica live, contest, performance di body-art e body-suspension, in parte penalizzata da un inclemente quanto insolito mix di freddo e pioggia, che non ha però fermato il rodeo multicolore che ha preso d’assalto i numerosi stand.

Biker nostrani, tatuatori partenopei, italiani e stranieri, cicchetti di rum (generosamente e abbondantemente) offerti da Sailor Jerry e una miriade di ragazzi e ragazze, uomini e donne, tutti in fila per farsi marchiare indelebilmente dal proprio artista preferito. Una folla eterogenea, stravagante e variopinta, in un vortice di scritte, disegni e colori… ogni corpo è un piccolo museo ambulante su gambe: la tela è la propria pelle – c’è chi la inaugura, chi la ridefinisce, chi la rinnova, chi la aggiorna – tutti la amano e la mostrano con orgoglio.

Per quanto riguarda gli stili, pare esserci una sostanziale prevalenza del figurativo a scapito del lettering, e mentre va sensibilmente scemando la moda del tribale e del maori, a farla da padrone sembrano essere gli old-school e i tradizionali giapponesi, anche se da un paio d’anni sta letteralmente spopolando la ritrattistica e lo stile iper-realista (che vede in Alex De Pase, presenza fissa all’expo partenopea, uno degli esponenti più prolifici, e – a giudicare dalla folla assiepata presso il suo stand – più amati dal pubblico), e il cartoon.

Tra i tanti artisti internazionali (provenienti da Spagna, Irlanda, USA, ecc.), spunta quest’anno anche la singolare presenza di un tatuatore cinese, Yang Li, segno che la geo-politica sta davvero cambiando… la rampante repubblica popolare invaderà anche il mondo del tatuaggio? Ne vedremo delle belle! Va inoltre segnalato il proliferare di ragazze dietro alle macchinette spara-inchiostro, una gradita novità in un universo che era, fino a qualche anno fa, esclusivamente appannaggio del sesso maschile.

Il Napoli Tattoo Expo 2013 è stata un’ apoteosi di fantasia e colore, due elementi che al di là della loro apparente banalità, racchiudono l’essenza stessa della vita. Sarà per questo che il tatuaggio come forma d’espressione artistica ha accompagnato l’uomo sin dalla notte dei tempi in ogni luogo e in ogni cultura, e che, a giudicare dal successo della convention partenopea, continua a godere di ottima salute.

 

 

                    

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Fab Nine

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Questo è il suo articolo n°144

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