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Monsieur Chat e l’invasione dei felini ridenti

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Quattro anni fa vivevo a Sarajevo e di street art e graffiti non capivo nulla. Non è che ora ne capisca gran ché, ma grazie a Ziguline mi sono informato, continuo ad informarmi e inizio ad appassionarmi al genere. Ah! Una cosa l’ho capita! Mai dare una definizione a quest’arte, si sbaglia sempre! Ritornando a Sarajevo, una delle cose che mi aveva da subito colpito e incuriosito era il tag di un gattone giallo sorridente in tante parti della città.

Monsieur Chat

In posizione di corsa sui tetti, nell’atto di leggere sopra la più importante libreria sarajevese, in volo sulle pareti delle vecchie case della Bascarcija e sul tram cittadino. Confesso che a volte, preferivo perdere una corsa per aspettare e riguardarmi il tram pieno zeppo di gattoni gialli sorridenti (un po’ sul genere del gatto di Alice nel paese delle meraviglie). Ormai i gatti fanno parte dell’arredamento urbano della città. Non riuscirei a immaginare Sarajevo senza i suoi felini che danno un tocco di vivacità e positività ad un luogo che ne ha davvero tanto bisogno. Mi sono sempre chiesto chi fosse il genio che aveva pensato a tutto questo, ma non avevo mai fatto nulla per informarmi davvero, fino ad oggi.

Monsieur Chat

Allora, grazie alla potenza della rete ho scoperto che si tratta di un francese e che i gatti non sono solo a Sarajevo, ma in tutta Europa continuano ad espandersi a macchia d’olio nei 5 continenti. L’artista è Thoma Vuille. Fino ad un paio di anni fa aveva operato in clandestinità finché non è stato beccato in fragrante – bomboletta in mano – dalla polizia francese che ha svelato la sua identità.

Monsieur Chat

Fino ad allora era conosciuto solo come Monsieur Chat. Nel 2004 quando Vuille era ancora anonimo, il documentarista Chris Marker, si prese la briga di girare un documentario dal titolo “Chat Perchés” sui gatti gialli di Parigi dal sorriso enigmatico che fu proiettato niente meno che al Centre Pompidou!! L’arresto, però, sembra avergli fatto bene, almeno dal punto di vista dell’immagine. Da allora, Vuille, che ha sempre preferito operare nel buio, è diventato, almeno in Francia, uno degli artisti più ricercati (non solo dalla polizia) ed ha iniziato ad esporre in mostre, a produrre merchandising e perfino prestando il suo felino sorridente a campagne pubblicitarie. Tutto questo è stato possibile solo grazie alla nascita del ColletifCHAT che ha pensato alla promozione del tag. Vuille, per il suo carattere non ne sarebbe stato capace.

Per che ne volesse saper di più:
ttoma.tv
monsieurchat.free.fr/MChat.php
flickr.com/groups/mrchat/pool/

Giuseppe D.

scritto da

Questo è il suo articolo n°97

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