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Prato Blu

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Ero a Prato di passaggio per poche ore. Prato è una città che non conoscevo e non conosco. Ma andando a zonzo, perdendomi, senza cartina, nel piccolo centro storico, ho trovato con inaspettata meraviglia un’opera si street art straordinaria. Al di sotto del cavalcavia della stazione Porta al Serraglio c’è un murales lunghissimo, il più lungo che io abbia mai visto! È il racconto di un’evoluzione, leggibile da entrambi i versi di percorrenza della strada, fatto di più di 50 elementi ( A Very Long Story, 2006 ). Un embrione che cresce e diventa una rana, un pesce, un anfibio, un animale peloso, un uomo. L’uomo muore, ci sono le sue ossa, è sparato da un altro uomo, ma appartenente ad un’era precedente. Ed ecco che si legge l’evoluzione della specie al contrario. Dall’uomo ai mammut, ai dinosauri, che con una maestria pittorico/geometrica sono alti giusto la dimensione del muro. Bellissima la collocazione, forte il legame tra immagini e contesto (un dinosauro non passa sotto il cavalcavia e poggia la testa sul ponte), eleganza del segno, di impatto anche la scelta del tema.

Tutto questo non era firmato. Era chiaro lo zampino di qualcuno di non comune, scaricando le foto, l’attenzione (più attenta quella di Sonia), al segno grafico (più precisamente al modo di trattare il manto peloso degli animali) ci ha portato ad attribuire l’opera a “blu”. Blu, che avevo cercato affannosamente dopo aver visto sulle pareti del Cox18 di Milano i suoi lavori, (senza sapere chi fosse) dopo aver guardato il suo sito, con i suoi video che solo un grande può creare. (blublu.org)

Street artist bolognese noto a livello internazionale, proprio come voleva lui, che non si firma mai, ma spera nella riconoscibilità del segno, è stato riconosciuto. Ha dipinto ovunque in Italia e nel mondo, abbandonando gli spray e utilizzando il pennello, grande impatto visivo affidato ai soggetti e alle dimensioni. E non è finita, ho trovato anche un altro intervento sulla città che mi sembrava interessante, semicerchi bianchi appiccicati ad un muro, l’autore di questo è Truthtag un disegner polacco. Per lui l’era della street art bidimensionale è finita, e grazie alle influenze architettoniche e di disegno industriale crea elementi minimalisti solitamente monocromo perfettamente integrati con il contesto.

Dei lavori realizzati da artisti come Blu, Truthtag sono solo alcuni degli artisti presenti a Prato dal 30 settembre al 5 ottobre alla quarta edizione, Festival di arte e cultura contemporanea. Che piacevole fervore creativo ho trovato in così poco tempo, non sapevo di essermi imbattuta in una bella gita culturale con artisti così diversi e  interessanti. E dopotutto paese che vai street art che trovi.

Altre foto del murale le trovate nella sezione PICS

Lia Zanda

scritto da

Questo è il suo articolo n°30

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