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The Ugly Truth di Rut Mackel

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Rut Mackel è una fotografa, vive a Londra e si occupa di moda e fotografia. Risulta ovvio che la sua attività principale sia quella di ritrarre donne e uomini perfetti in pose plastiche e con tutta la cura e l’attenzione al dettaglio e all’estetica che si confà al mondo della moda.

Ora, mi immagino questa ragazzetta esile e impacciata (è solo ed esclusivamente la mia immaginazione che scrive. Non ho idea di come sia realmente Rut, sarà il nome che mi devia?) tutto il giorno a contatto con stangone e bellimbusti dall’aria anemica, che all’improvviso decide di uscire da quel mood e realizzare un progetto fotografico “diverso”.

Ripeto è la mia immaginazione che partorisce queste sciocchezze ma è un modo come un altro di interpretare The Ugly Truth, una serie di ritratti di gente col volto schiacciato contro un vetro. Guardando le immagini mi torna in mente la mia infanzia (credo di averlo fatto due giorni fa l’ultima volta) quando schiacciavo il naso contro il vetro per fare le boccacce.

Bene, la Mackel ha seguito lo stesso principio e ha deciso di indagare la bellezza e la bruttezza che c’è in ognuno di noi.  Ma come? Le smorfie che vengono fuori dallo schiacciamento mostrano lati diversi della persona e ci fanno interrogare su come la bellezza sia soggettiva e relativa. Un bel viso proporzionato e pulito può trasformarsi in una smorfia raccapricciante e mettere in dubbio la percezione che hanno gli altri di noi, ma soprattutto può mettere in dubbio la percezione che abbiamo di noi stessi.

La Mackel dice:

Face is a symbol of personal identity. It’s the mirror, or the mask of the self. The mirror either ‘reflects’ or ‘distorts.’ Our faces are us. Thus, facial disfigurement can be particularly distressing.

Per saperne di più:

www.rutmackel.com 

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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