Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Il ritorno dei 1990’s @ KIY Closing Party, Rising Love

Si parla di:

Giovedì 21 maggio, Roma. Sera. Caldo, afa. 1990’s a palla.
Già, perché alle 23 mi aspettano al Rising Love per il KIY Closing Party.
E allora “my cult status keeps me alive..!” Sebbene Kicks mi sembri all’orecchio molto più ripulito e maturo/melodico di Cookies, l’ ascolto tutto d’un fiato, così sarò pronta a scatenarmi tra la folla. Qualche canzone si assomiglia, qualcuna sembra addirittura avere lo stesso riff.

Ma chissene, sono tornati. E io che li ho scoperti per caso! E’ forse una settimana che sto stressando i miei amici su quanto sarà stupendo andare lì e blabla.. Ci diamo appuntamento alle 22 e, riuniti, ci dirigiamo di buon grado al concerto. Però è tardi. “Quindi che si fa? Taxy da P.zza Bologna per raggiungere il locale?” Essia. Troviamo un tassista chiacchierone che ha subìto un intervento all’aorta (essendo in compagnia di due studenti di medicina,lascio loro a sostenere ogni discorso sul tema) e si diverte a raccontare che,nato a Roma, è la pecora nera in una casa di romanisti sfegatati:” Ho sempre tifato Fiorentina”. E no, non è questione di cellule, canterebbe Battisti. Poi chiede informazioni sulla serata “E’ un gruppo conosciuto?” “No”, rispondo. E lui, subito: “beh, che ti frega, basta che a te piacciono. Anche io da ragazzo andai in fissa per un gruppo che ora nemmeno si sente più: i Transvision Vamp” (e nello stupore generale un dei due medici con me presenti, Fabrizio, li ricorda eccome!!!!)
Arriviamo finalmente, scendiamo dal taxy e ci va di fare i fighi anche davanti al locale: scavalchiamo la fila credendo di poter entrare prima solo perché siamo in lista. Inutile. Ognuno ha bisogno dei suoi 15 minuti di celebrità, eh? I nostri sono stati decisamente meno.
Il Rising Love si apre infine ai nostri occhi. Bello ed un po’ minimale. La sorpresa è scoprire che è una sorta di franchising coi vari Rising d’Italia tutta: al Rising South di Napoli una volta c’andai a fare la comparsa per un film che chissà che fine ha fatto. Ero abbastanza giovane, sarà stato forse il primo o secondo anno di università.
Prendiamo da bere e ci mettiamo sotto al palco per goderci i Banshee. Loro dovrei conoscerli di più: sono stati dalle mie zone due volte, una delle quali chiamati da un caro amico che organizza al Rifrullo Music Hall di Eboli (Sa). E invece mi hanno stupita: me li aspettavo molto più in stile Killers, invece entrano truccati e vestiti come gli Spiders From Mars e con un sound alla Interpol vecchio stampo. Fotografo ogni minimo movimento e non mi scollo da sotto al palco nemmeno quando il cantante, neanche tanto timidamente, viene giù dal palco e ci suona davanti ai piedi.

I momenti coi Banshee scivolano felici ma non è per loro che tutta quella gente che, sì fotografa, balla e scherza, è andata lì, bensì per quel trio di ragazzetti giovanissimi e proprio tanto inglesi (soprattutto nei tratti somatici) dei 1990’s. Infatti quando entrano loro si scatena il delirio: chi fotografa (con delle macchinette super belle, tra l’altro in pose stranissime.. quasi come giocatori di bowling!), chi balla, chi sale addirittura sul palco a cantare per qualche frazione di minuto.
La mia cricca mi ha un po’ abbandonato per fumare o prendere aria, ma stare sotto al palco a ballare da sola fa tanto Nerd (in tema con la serata,dite? Vabbè però..) quindi me li vado a riprendere. Quasi come si fa quando vuoi presentare un amico ad un altro.
“Ragazzi – strillo- non sono fighissimi??!” Giacomina e Fabrizio, i due medici di cui sopra, sembrano abbastanza divertiti e questo non è per niente il genere di serate che preferiscono. Però sono bravi a sudare e ballare con me quando, non tanto alle note di Kicks quanto a quelle di Cookies, mi scateno e salto e filmo e scatto foto. Notando che il batterista fa una strana espressione di sforzo quando canta, che il bassista è quasi impassibile e il chitarrista davvero me l’aspettavo più sfigato di quanto sembra lì sul palco.

Non me ne voglia. Nemmeno quando gli salta una corda alla chitarra e interrompe tutto. Il bello della diretta, si dice in radio e in tv. O quando chiede alla folla sudata, scatenata e in delirio, se ci si sta divertendo lì sotto. Senza ricevere risposta. Mi prendono tanto che nemmeno mi accorgo che, a fine serata, danno la buonanotte. Buu, già finito!! Attacca il DJ set ma noi abbandoniamo la festa a malincuore: la nostra carrozza ci aspetta, sebbene la mezzanotte sia passata da un pezzo, sennò si trasforma in zucca. E domani chi ci va a seguire i corsi?

Arianna Grilli [ prossimamente su questi schermi]

Il gran capo

scritto da

Questo è il suo articolo n°3459

Sullo stesso genere:

Community feedback