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Incontri di frontiera, a cura di Stefano Taccone

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Gli incontri del progetto “Incontri di frontiera” – a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone – si svolgono secondo due modalità: una strettamente artistica, frutto dell’interazione dei dieci artisti con il contesto in presa diretta, nel suo quotidiano divenire; l’altra improntata a dibattiti a tema, nel corso dei quali alcuni degli artisti, ma anche intellettuali ed operatori di differente estrazione e formazione, renderanno testimonianza della loro “esperienza di frontiera”, intendendo il concetto di “frontiera” – come già nell’evento del 2007-2008 – come limite che separa due ambiti distinti.

La prima giornata sarà dedicata alla Frontiera africana (28 aprile dalle ore 18,30), ovvero alla condizione attuale del continente nero, sospeso tra punte di estrema miseria, profondamente connesse alle politiche imperialiste occidentali e situazioni di più che accettabile vivibilità, laddove le energie e le risorse delle popolazioni non sono incanalate – per dirla con Serge Latuche – in logiche sviluppiste falsamente rigeneratrici. Introdurrà il dibattito il lavoro di Giuditta Nelli.

La seconda giornata avrà come tema la Frontiera economica (29 aprile dalle ore 18,30) ovvero la scienza dell’economia, le cui regole sono rese incomprensibili al fine di renderla appannaggio di pochi iniziati, ma che, in quanto norma (nomia) della casa (eco), costituisce, in una società realmente democratica, un sapere imprescindibile per il bagaglio di conoscenze di ogni uomo. D’altra parte, come sostiene Massimiliano Lepratti, l’economia è semplice. Introdurrà il dibattito il lavoro di Giacomo Faiella.

La terza giornata infine sarà incentrata sulla Frontiera mentale (30 aprile dalle ore 18,30), ovvero sul mondo della malattia mentale, comunemente percepita come devianza patologica, ma da intendersi, sulla scorta di pensatori come Michel Foucault, anche come autonoma modalità di esistenza, carica di potenzialità, di originalità e creatività del tutto peculiari. Introdurrà il dibattito il lavoro di Salvatore Manzi.

L’iniziativa rientra nel progetto “Costruiamoci un orizzonte”, che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesù con il Centro Hurtado, centro di formazione per i giovani del quartiere, per la loro crescita culturale e l’avviamento al lavoro.

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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