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Inside Otuside, dentro e fuori la street art

Si parla di:

Inside Outside è un film documentario realizzato da una casa di produzione danese la Rosforth (rosforth.com) che realizza interessanti documentari sugli argomenti più disparati legati alla cultura metropolitana. Quello che vi propongo oggi è un docu-film del 2005 molto ben fatto che segue un po’ le tracce dell’analogo Bombit, e che va ad arricchire la sempre più ricca cinematografia dedicata al mondo della cosiddetta street art.

frame tratto dal film "Inside Outside"

Protagonisti di questo “real-movie” sono alcuni nomi noti della scena artistica street internazionale come il parigino Zevs, di cui vi abbiamo parlato tempo fa, il newyorkese Earsnot, il duo brasiliano Os Gemeos, Adams & Itso da Stoccolma, gli americani Ron English (anche di lui abbiamo parlato in passato), Swoon e KR. Nel film ognuno di loro impersona ciò che essi sono nella vita reale e senza mostrare troppa timidezza verso la telecamera ci accompagnano nelle loro incursioni offrendoci un commento in tempo reale di quello che stanno per fare. Devo dire che vedere Zevs che se ne va in giro per Parigi in pieno giorno con una calzamaglia maculata in testa ed un impermeabile giallo con tanto di logo “Zevs” lascia un po’ perplessi, non sai se è una cosa preparata ad hoc per il film oppure è il suo abbigliamento quotidiano che in teoria dovrebbe servire a non farsi riconoscere, bah. Fatto sta che la cosa interessante è vederlo “al lavoro”, arrampicato sui mega manifesti dei grandi marchi di abbigliamento e non solo, mentre mette in atto un altro dei suoi “Visual attack”. Chi mi ha addirittura mosso a commozione è il duo svedese  Adams & Itso, due ragazzotti che come dei “topi di fogna” (senza volerli offendere sia chiaro) vanno alla ricerca di anfratti abbandonati nel bel mezzo della città per trasformarli in “case” o meglio in dei giacigli, a loro modo accoglienti, dove poter trascorrere del tempo in barba alle leggi che glielo vieterebbero ed all’opprimente sistema immobiliare.

frame tratto dal film "Inside Outside"

Mi sembra di aver capito che la loro “arte” stia proprio in questa sfida verso un sistema economico che li vuole vedere consumatori ad ogni costo ai quali essi rispondoco con un secco no attraverso la riconversione di spazi dimenticati ed inutilizzati della città. In generale l’impressione che si ha guardando il documentario è quello di scoprire una realtà invisibile che si muove mentre la città è impegnata nella sua frenetica attività quotidiana. Quello della street art è un mondo parallelo che si muove di nascosto, mimetizzandosi negli spazi urbani, pronto a lasciare una propria traccia con cui testimoniare la propria presenza ed il proprio punto di vista, spesso contrario, rispetto a questioni inerenti l’uso degli spazi pubblici. E’ questo il mondo ed un po’ la filosofia di chi ha fatto dell’arte di strada la propria scelta di vita. Dal film è più facile comprendere il motivo per cui molti street artist ripudiano il sistema dell’arte convenzionalmente inteso. Quello che sembra emergere dalle varie testimonianze  è che l’energia creativa dell’arte di strada esiste solo in quanto gesto di protesta o di reazione nei confronti di un determinato sistema di regole e che in qualche modo perderebbe la sua spinta propulsiva nel caso in cui venisse asservita al sistema del mercato dell’arte. Non garantisco sulla qualità di interpretazione del racconto visto che il film è tutto in inglese.

Questo è il link al film.

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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