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Mai Visti e Altre Storie, il meglio dell’illustrazione secondo Arteco e Nurant

Si parla di:

“Per non saper leggere, né scrivere, Nu®ant nasce. Gesto spontaneo e dichiarazione d’intenti. Un giornale che non si monta la testa, al limite la smonta, la sposta, per cercare nuovi punti di vista, nuove forme di vita. Perché Nu®ant è un tipo di poche parole, di quelli a cui ti affezioni senza sapere il perché. Nu®ant prova ad avvicinare il bello, a sedurlo, e se possibile indurlo a farsi vivo”.

ISSUE 22 Cover

Nu®ant è una rivista nata dall’idea di tre grafici e illustratori, Sergio Caruso, Nicola Iannibello e Sonia Mion. Bilingue e bimestrale, Nu®ant non è un semplice magazine, ma un luogo dove i suoi creatori hanno deciso di condividere i piccoli capolavori di alcuni dei più interessanti talenti della scena artistica contemporanea, creati appositamente per la rivista.

Il numero 22 della rivista, nato in collaborazione con il progetto Mai Visti e Altre Storieha visto il confronto di artisti outsider e giovani illustratori, ed è stato presentato il 29 aprile a Torino, presso lo Spazio B – Libreria Bodoni. A raccontarcelo sono Sergio Caruso, Nicola Iannibello e Sonia Mion per Nurant e Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli per Arteco, un’associazione attiva dal 2010 nel campo dell’arte contemporanea e della valorizzazione del patrimonio storico artistico, che promuove la formazione e la ricerca artistica delle nuove generazioni attraverso la curatela di mostre e l’organizzazione di eventi a carattere divulgativo.

nurant ISSUE 22

Come si legge nel suo manifesto, Nu®ant è un “giornale che non si monta la testa, al limite la smonta, la sposta, per cercare nuovi punti di vista, nuove forme di vita”. Com’è nata la rivista e qual è il carattere peculiare, ammesso che ci sia, che un artista deve avere per essere raccontato dalle sue pagine?

 

NURANT:

Nu®ant nasce dall’idea di avere, anche in Italia, una rivista che abbia come tema unico e centrale l’illustrazione, solcando il confine tra fumetto e illustrazione. Abbiamo quindi trovato il pretesto dei numeri monotematici per cercare di tracciare una lunga conversazione tra gli illustratori, che siano affermati o semplici studenti, trattati con parità di importanza, con particolare focus verso quelli nostrani. Il tutto si sviluppa con 3 tavole inedite, senza vincoli di realizzazione tecnica né “censure” o rifiuti; la politica è quella della libertà di esprimersi attraverso le immagini, e riusciamo a portarla avanti da ormai 22 numeri.

nurant ISSUE 22

Il numero 22 di Nu®ant nasce in collaborazione con Mai Visti e Altre Storie, il progetto curato da Arteco per la valorizzazione delle opere e degli artisti irregolari (o outsider) in Piemonte. Ci racconti cos’è e perché è nato questo progetto?

 

ARTECO:

Il progetto consiste nella schedatura delle opere d’arte irregolare in Piemonte ed è nato grazie all’incontro con Tea Taramino, artista e conduttrice di un atelier della Città di Torino (Servizio Disabili). Con Tea avevamo già collaborato in passato su progetti di arte partecipata e relazionale e da allora è cominciata la nostra scoperta dell’arte outsider. Ci siamo ritrovate davanti a una storia che in pochi conoscevano e di cui abbiamo intuito la portata internazionale. Questa storia però non era stata ancora scritta, quindi abbiamo cominciato a fare ricerca, individuando una serie di autori e luoghi interessanti dal punto di vista della produzione delle opere. Man mano che il lavoro procede rendiamo visibili i risultati sull’archivio on line mavisti.it, che rappresenta il primo passo per ampliare questa conoscenza e renderla accessibile.

 

“E gira tutto intorno alla stanza” è il tema di questa edizione speciale di Nu®ant. In che modo le illustrazioni selezionate sono riuscite a rappresentarlo?

 

NURANT:

Fedele al format della rivista, dove non è importante la realtà a cui appartiene l’illustratore, ma è essenziale l’immagine, per creare un racconto più o meno personale, le tavole che proponiamo in questo numero di Nurant Mag, raccontano tutto il mondo che gira intorno alle persone, nel quotidiano, dalle abitudini, alle paure e alle bellezze di quello che ci circonda. Questo numero è la conclusione di un percorso, un macrotema che abbiamo sviluppato in 4 numeri annuali della rivista, che ragiona sull’individuo, sull’IO, dove grazie agli illustratori abbiamo cercato di svelare le varie sfaccettature e visioni dell’uomo, dal numero ironico del “SuperIo”, a questo dove il lavoro è molto personale, più intimo.

nurant ISSUE 22

Attualmente  Mai Visti e Altre Storie si è concretizzato nella pubblicazione di un archivio on line, ma ha come fine la successiva apertura di un centro sperimentale permanente dedicato all’Arte Irregolare. Quali saranno le attività di questo centro?

 

ARTECO:

L’idea di un centro dedicato all’arte irregolare (che per ora è solo un’idea) risponde non solo all’esigenza di avere un punto di riferimento per la conservazione delle opere – dove far convogliare quelle che non trovano adeguata collocazione altrove – ma anche per la ricerca e la formazione. Il centro potrebbe avere una natura polifunzionale, quindi ospitare, oltre all’archivio, una biblioteca di settore per gli studiosi, o altri servizi affini che consistono in particolar modo in attività formative rivolte agli addetti ai lavori o al mondo della scuola e dell’università, non solo a livello regionale ma anche nazionale, visto che ad oggi manca una realtà simile in grado di dialogare con progettualità simili all’estero. Del resto l’aspetto divulgativo fa parte della natura stessa del progetto, per questo organizziamo e partecipiamo a presentazioni, incontri e talk rivolti sia al pubblico degli specialisti, sia a quello più generico, in un’ottica di sviluppo del pubblico “potenziale”.

nurant ISSUE 22

Oltre al censimento e alla catalogazione delle opere rese accessibili on line con software collective access, Mai Visti ha intrapreso un parallelo percorso di valorizzazione. Puoi spiegarci in cosa consiste questo percorso?

 

ARTECO:

È un percorso che richiede una continua riflessione sul sistema dell’arte contemporanea e le dinamiche della ricezione presso addetti ai lavori e non. Se l’archivio on line è stato concepito come una sorta di vetrina e si sta rivelando un ottimo strumento per offrire una visione generale di cosa sia l’arte outsider, d’altra parte una forma mentis da storici dell’arte ci porta a pensare che vedere un’opera dal vero sia tutt’altra cosa. Per questo abbiamo ragionato sin da subito sulla necessità di fare mostre in cui affrontare temi specifici, facendo un’ulteriore selezione degli artisti o delle pratiche a nostro avviso più interessanti. Tieni presente che per noi parlare di valorizzazione significa porsi il problema della divulgazione in senso lato, per cui si tratta sempre di costruire un percorso di senso con approfondimenti su aspetti specifici. Sin da subito abbiamo cominciato a porci il problema di una valorizzazione che non fosse mera attività pubblicistica come spesso accade. Per noi non è mai una questione di pura visibilità, non ci interessa appendere un quadro al chiodo tanto per aggiungere un evento al nostro portfolio.

Inoltre secondo noi la valorizzazione può assumere varie forme: di solito cerchiamo di muoverci in maniera fluida da contesti istituzionali ad altri più underground e viceversa. Ad esempio la collaborazione con Nurant fa parte di una sperimentazione con cui cerchiamo di mischiare le carte, un po’ per provocare il pubblico ed attivarne lo sguardo, un po’ per metterci alla prova, ritagliando così degli spazi in cui più progetti hanno modo di incontrarsi, spingendo certi discorsi in contesti diversi da quelli soliti.

Rossella Carpino, Senza titolo, Archivio Singolare e Plurale della Città di Torino, copyright Mai Visti

Quali sono i prossimi progetti in cantiere?

 

ARTECO:

Nell’immediato futuro saremo impegnati con la presentazione del numero 22 di Nurant a Milano, mentre il 19 maggio inaugureremo a Palazzo Barolo di Torino la personale di Rosaria Carpino, l’artista che ha realizzato l’opera in copertina su Nurant. Per questa mostra stiamo pensando di realizzare un allestimento ibrido in cui le opere dialogheranno con le loro stesse serigrafie realizzate da /mai print/, il sotto-progetto in collaborazione con Print About Me. E con questo evento si chiude la prima parte del progetto: stiamo già lavorando per la seconda, ma siamo scaramantici e non ci piace rovinare le sorprese!

 

Arteco | sito

nurant | sito

Mai visti e altre storie | sito

Carmen Arzano

scritto da

Questo è il suo articolo n°12

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