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MARK OUT 1/1 tra street art, artigianato e design

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In tanti mi dicono di vedermi sempre in giro, tra una mostra e l’altra, gironzolando tra i tanti eventi di questo caldo autunno romano, in compagnia del mio taccuino per annotare gioie e dispiaceri da potervi raccontare. E tanta bella gente ho visto all’inaugurazione di MARK OUT 1/1 – L’arte incontra il design lo scorso 4 novembre presso la Gallaria Ca’ d’Oro di Roma, situata a due passi da Piazza di Spagna.

Äbundantia (dettaglio), Lucamaleonte

Mark Out 1/1 è un progetto creato da Banna’i Studio in collaborazione con UAU ART (Urban Art Utopia), i primi interessati al mondo del design e i secondi a portare l’arte urbana all’interno delle case, uniti dallo scopo di combinare il design alla street art in un unico spazio fruibile a chiunque fino al 18 novembre.

Ike Glass (dettaglio), #cancelletto#

Alt 97, #cancelletto#, Diavù, Paolo Gojo Colasanti, Riccardo Martinelli – Groove, Lucamaleonte, Maria Carmela Milano, Mr.Klevra, Mr.THOMS, Omino71 e Solo sono i nomi dei magnifici 11 che partecipano a questo bellissimo evento, ognuno con il proprio stile, ognuno con opere di estremo interesse dal punto di vista del design e particolarmente belle se viste con gli occhi di un fruitore di street art da ormai un decennio almeno.

K1 Chair, Mr Klevra

Ogni artista si è messo alla prova con opere realizzate quasi esclusivamente per interni andando così a capovolgere il senso stesso di street art alla quale quotidianamente sono chiamati ad interagire con le loro incursioni sulle pareti e che in questa veste si trasformano in bellissimi lavori a metà tra arte e artigianato, alcuni dei quali davvero degni di nota.

Lingua Tagliente, kit multiuso cucina, Mr Thoms

Dunque l’arte, l’artigianato e il design si sono mischiate in questo progetto il cui titolo la dice lunga sulla trasformazione dell’opera dal concetto artistico alla materia che diventa oggetto di design passando attraverso il processo di lavorazione della materia stessa, tipico di un artigiano alle prese con la sua sperimentazione.

Madrilù Lamp, Alt97

Sorseggiando vino e facendo due chiacchiere con gli altri invitati ovviamente ho buttato un occhio sulle opere esposte e devo ammettere che tra i più belli a mio avviso c’è l’esperimento geometrico di Maria Carmela Milano, la quale riesce sempre a stupirmi sin dai tempi di Outdoor, ve la ricorderete di sicuro soprattutto per la sua memorabile partecipazione al festival nel 2011 con Federica Terracina con la quale ha realizzato un lavoro sul Ponte di Ferro al quartiere Ostiense, e continua imperterrita con la sua knitting art, ovvero il suo modo di intrecciare la materia come un’abile Penelope in attesa dell’evento della sua vita e allo stesso tempo dona allo spettatore la capacità di infilarsi con lo sguardo tra le sottili trame delle sue forme geometriche nella sua lampada Heksa.

Fat you, Diffusore audio ad alta fedeltà, Omino 71

Straordinariamente bello. Non smetterò mai di ripeterlo. Altra opera particolarmente apprezzabile è di sicuro quella presentata da Lucamaleonte, Äbundantia”, ovvero un tavolo in legno di rovere al cui centro spunta un motivo floreale con ape realizzato con taglio laser, una testimonianza regale della ricerca dell’artista romano verso quell’universo naturale già avviata qualche tempo fa con Stencil Bestiario, una raccolta di stencil ed incisioni presentata alla Mondo Bizzarro Gallery nel 2011.

Diogene Cup, Gojo

Al terzo posto, nella mia ideale classifica delle opere ammirate durante l’inaugurazione, dove ho visto davvero molti amici di ziguline, magari anche qualcuno di voi che sta leggendo, c’è quella che viene definita la chaise longue K-1 di Mr Klevra, un oggetto d’arredo a metà tra sedia e poltrona, sedia lunga appunto, realizzata in legno e alluminio tagliato ad acqua e ricoperta di tanti segni calligrafici dell’artista romano.

Heksa, Maria Carmela Milano

Vale la pena anche citare il simpatico impianto di diffusione audio HI-FI Fat You di Omino71 che come sempre accosta la chiave pop al suo modo di esprimersi e che in questa occasione si trasforma in tecnologia audio. E ancora Madrilù, la bellissima, e non poteva essere diversamente, lampada matriosca ideata da Alt97 e ottenuta tramite stampa 3D che testimonia, ancora una volta, la capacità dell’artista nel molestare lo sguardo altrui con le sue bambolette russe dagli occhioni dolci.

Dead Tired (Stanco Morto),  diavù

Insomma, cos’altro devo dirvi ancora per farvi muovere le chiappe dal divano e andare a vedere di persona tutte le opere?

 

Banna’i Studio | sito

 

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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