Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Muro di celluloide, Visioni all’alba della fine del mondo

Si parla di:

muro_di_celluloide

Nelle pieghe della storia coltiviamo la memoria. Il nove novembre 1989 un dolce tuono irradia il silenzio del cielo occidentale. Cade il muro di Berlino alzando le macerie della postmodernità con la sua ridefinizione degli ordini mondiali. Tekfestival – insieme alla cineteca del Goethe Institut Italien di Roma e FLV, Flyer Live Visuals nell’ambito della collaborazione con il Nuovo Cinema Aquila – entra nel ventennale della caduta del muro con un evento denso di sfumature che sfugge al teatro delle facili celebrazioni. “Visioni all’alba della fine del mondo” è una proposta cinematografica ricca e complessa, che fa del cinema indipendente la lente con la quale cogliere il mutamento. Attraverso di essa si sviluppa una narrazione che va dal ’78 ai primi anni duemila e che ci guiderà attraverso i rapporti interculturali tra est ed ovest, pre e post muro, le differenze di classe, i movimenti giovanili e la musica, l’etnia, l’identità di genere e l’orientamento sessuale, il landscape, l’urbanistica e l’architettura, la moda. I linguaggi proposti sono altrettanto molteplici: dalle produzioni indipendenti in super8, al cinema di grande distribuzione in 35 millimetri, passando per le produzioni della DEFA (Studi cinematografici della Repubblica Democratica Tedesca). Proiezioni, presentazioni, confronti, dibattiti, video performance e feste cadenzeranno la ritmica dell’evento in una dissolvenza continua.

L’happening, di carattere completamente gratuito, prende il via sabato 7 novembre alle ore 18:00 al Nuovo Cinema Aquila, analizzando il rapporto tra il cinema berlinese d’avanguardia e la Neue Welle con Berlin Super 80: Music & Film Underground West Berlin 1978 – 1984; la collezione di cortometraggi introvabili, rimasterizzati in un lavoro di archeologia visiva dall’opera di Rolf S. Wolkenstein. I richiami surreali della Berlino anni ottanta lasciano spazio alla riflessione di urbanistica, architettura e landscape di Die Mauer; un ritratto cinematografico del muro che entra nel contrasto tra ombre e luci dello smantellamento e che fa del martello, vedovo della sua compagna falce, la metafora spasmodica di liberazione. Sul versante orientale è chiamata in causa la DEFA con uno dei suoi ultimi film di fiction più sottili ed emotivi. Il lavoro, firmato Heiner Carow, si intitola Coming Out ed è l’unico film sulla scena L.g.b.t. di Berlino Est prodotto da un ente cinematografico del blocco sovietico. Tra documenti storici, difficili scelte e retoriche propagandistiche, Coming Out è un documento sconvolgente che apre una frattura identitaria tra genere e orientamento sessuale da est. La complessità di tale scenario, introduce un film epocale. Ein traum in erdbeerfolie – Comrade Couture è un documentario di culto del regista berlinese Marco Wilms che fa convergere fashion design, cultura queer, arte contemporanea e dissidenza estetica nel quadro di una Berlino Est pre-caduta attraverso progettazioni sperimentali, cultura Do It Yourself, materiali plastici, sfilate illegali, party infiniti, performance art e campi di fragole. Il regista, ospite dell’evento nonché modello degli stilisti d’assalto, racconterà in prima persona la sua storia nascosta. Nel susseguirsi di film, corti e documentari, uno spazio dominante è dedicato alla chiusura storica e contenutistica di questo ciclo. La Berlino contemporanea dell’ultimo decennio è raccontata da una favola psicotica fatta di club culture, droghe, techno e nuovi movimenti giovanili. È la metropoli dei club, il circuit berlinese che si svela dal “Maria” al “Bar 25” attraverso i suoni della nuova elettronica tedesca mixati dal famoso compositore e Dj Paul Kalkbrenner (aka Dj Ikarus). In Berlin Calling di Hannes Stohr, il soggetto giovanile contemporaneo vola sul nuovo nido di un cuculo impazzito dove il crollo del muro è lo stesso crollo psichico di un musicista mangiato dalla fabbrica della felicità, dove produzione e distruzione sono elementi di un insieme inscindibile.

L’evento è coronato da due momenti che attraversano il tema del muro sul piano della videoarte, del vjing e dell’entertainment. La superficie architettonica del Nuovo Cinema Aquila sarà protagonista di una serie di performance dal titolo Falling – La caduta, attuate da alcuni dei video artisti della Booking Agency FLV – Flyer Live Visuals. Dalle 23:30 i contenuti visivi vengono tradotti in musica ed interferenze video nel Foyer del Nuovo Cinema Acquila con TanzApnea. L’after-party vede la partecipazione del musicista e produttore Peter M. dell’etichetta Mannequin che aprirà il dancefloor con un set di new wave tedesca, minimal synth e rarities seguito dalla formazione TWB – Trix & Warbear in: Radioaktivität con un set di minimal techno tedesca e drones. Interferenze video andranno ininterrottamente sui monitor del foyer con materiali televisivi di repertorio sulla caduta del muro mixati ad interventi di vjing all’interno del cinema a cura di FLV – Flyer Live Visuals.

Il gran capo

scritto da

Questo è il suo articolo n°3459

Sullo stesso genere:

Community feedback