Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Partire è umano, ritornare è diabolico | Gianluca

Si parla di:

Storie di migrazioni nell’era digitale, di Erasmus e cosmopoliti, traslocatori di professione e sognatori per necessità partiti per mete lontane e tornati alla base come in un videogioco che parte dall’ultimo livello e arriva alla partenza, che altro non è che un inizio più insolito degli altri. A casa hanno trovato ad aspettarli convivenze anacronistiche con genitori che ti chiamano alle undici per sapere dove sei, amici lontani o partiti, luoghi di sempre che di sempre non sono più, vite e lavori dei sogni da ricreare da zero, vecchie abitudini da sistemare nel vecchio armadio a due ante, allucinazioni lucide delle esperienze trascorse. Ma anche passione, ostinazione e un po’ di saggezza comprata con i souvenir in aeroporto prima di ripartire. Dal mondo all’Italia, dalla grande città al piccolo paese, dal fuori al dentro, le facce e le voci di chi fa il percorso inverso e sfugge ai racconti dei media. Emigranti di ritorno. R-emigranti.

Forse c’è un Ulisse in ognuno di noi. O forse è meglio dire che tutti abbiamo una Itaca. C’è chi la insegue e non si accorge che è sempre rimasta ferma, c’è chi la fugge perché non riesce a liberarsene. In entrambi i casi a guadagnarci sono le compagnie di volo low-cost. Oggi a raccontarci di lui è un ragazzo nato nella Costiera amalfitana che meriterebbe la scritta “creativo multitasking” alla voce “professione” sulla carta d’identità. Gianluca ha vissuto in tanti posti, Milano, Londra, New York, e in tutti ha imparato a fare qualcosa di nuovo, ma dopo ogni tappa torna sempre a casa e mette insieme tutte le sue esperienze in progetti tra grafica e fotografia. Da Vietri sul Mare, passando per Notting Hill, Brooklyn, le piste ciclabili olandesi e ritorno. Vi sembrerà complicato ma è semplice, come nuotare.

 Gianluca Tesauro

Chi sei, cosa fai e perché sei in questa rubrica?

 

Mi chiamo Gianluca e lavoro freelance tra grafica e fotografia. Credo di essere qui perché non mi è mai piaciuto stare fermo troppo tempo nello stesso posto. Un natio senso d’inquietudine mi ha portato a partire da Salerno per Milano. Ci sono rimasto tre anni e quando con una buona posizione in agenzia le cose iniziavano a diventare normali (come diceva mio padre) o ad appiattirsi, (come la vedevo io) ho mollato tutto per andare a fare il barman a Londra in un ristorante indiano a Notting Hill. La scusa era imparare la lingua, la verità era scappare dalla routine.

Per seguire un progetto di famiglia (http://www.gianlucatesauro.com/chilometrozero) sono tornato da Londra a Salerno, per poi scappare di nuovo, stavolta all’inseguimento di una ragazza fino a New York. Lei non l’ho più raggiunta ma ho scoperto la fotografia studiando al SVA (www.gianlucatesauro.com/new-york-caffeine). L’ultima tappa è stata lo studio di design di Salvatore (http://www.gianlucatesauro.com/Procreation-the-birth-of-an-idea) ad Eindhoven, in Olanda, che per il momento è un capitolo appena aperto.

Nell’andare e tornare il senso d’inquietudine ha iniziato a trovare pace ed io ho iniziato a godere del mare e di una città a dimensione d’uomo. Poi ho incontrato i ragazzi del collettivo Satoboy e ora Salerno non mi sembra poi così male.

 AppleStore 5th avenue NYC

Scegli un souvenir di ogni posto in cui hai vissuto. Cosa, situazione, sensazione, vale tutto.

 

La settimana del Salone di Milano.

I mercati di Londra, il Borough Market e la domenica pomeriggio a Brick Lane.

La Bmx rossa dell’86 che Daniel mi ha prestato per i tre mesi che sono stato a Brooklyn.

Il pane coi semini che fanno in Olanda.

 

Quale città ti ha lasciato il segno più evidente?

 

New York. E non perché sia la più cool, ma perché dopo tanta grafica ho scoperto che la fotografia è una cosa che si fa prima per strada e poi al computer. E per uno che non riesce a stare troppo tempo seduto alla scrivania è stata una bella scoperta.

E poi perché mi ha fatto capire che era tempo di iniziare a fermarsi da qualche parte. Penso di essere in questa rubrica perché ammetto che poi alla fine dopo tanta ricerca del luogo perfetto, l’unico posto dove davvero vorrei fermarmi è dove sono cresciuto.

 Chilometrozero

Quali sono le tue fonti di stimoli creativi di fiducia?

 

Il mare, gli orizzonti e le grandi altezze. Il nuoto, la musica, i viaggi in treno e le riviste.

Sei nato nella Costiera amalfitana, secondo te perché chi è nato vicino al mare ne sente sempre la mancanza?

 

“Chi tene o mare è fesso e cuntento” ha scritto Pino Daniele.

 

Hai un segreto per portare avanti tanti progetti diversi con il minor numero possibile di attacchi di schizofrenia?

 

Non riesco a tenere un’agenda. Mi fido ancora molto della capacità di tenere le cose a mente. Poi ogni tanto qualcosa me la dimentico, ma in generale se vuoi essere multitasking come oggi si usa tanto dire, credo serva forza d’animo, fiducia nei propri mezzi, spirito di intraprendenza e una buona dose di razionalità per cercare d’arginare l’ansia da consegna.

 

Perché nel 2013 vogliono fare tutti i creativi?

 

Perché la gente crede che sia un artista. Passi la vita viaggiando e facendo aperitivi bohemien, guadagnandoti da vivere con le tue idee assurde. Ma la verità è che l’arte applicata esiste perché esiste un committente, che ti chiede qualcosa che soddisfi le sue esigenze. è un lavoro come gli altri, e non fai solo quello che vuoi tu, ma passi tanto tempo a computer a fare quello che serve a lui. Vendi un servizio per aziende. Se poi riesci a farlo il più possibile come piace a te allora sei un creativo fortunato e un po’ meno frustrato dal senso di incomprensione.

 

Insomma Gianluca, cosa vuoi fare da grande?

 

Continuare a vivere di creatività ma staccarmi dal computer il prima possibile.

 

Per saperne di più:

www.gianlucatesauro.com

 

Hai una storia da emigrante atipico da raccontarci?
Scrivi all’indirizzo mail:
redazione@ziguline.com

e ricorda di non allegare il CV.

la Germanz

scritto da

Questo è il suo articolo n°102

Sullo stesso genere:

Community feedback