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Partire è umano, ritornare è diabolico | Salvino

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Storie di migrazioni nell’era digitale, di Erasmus e cosmopoliti, traslocatori di professione e sognatori per necessità partiti per mete lontane e tornati alla base come in un videogioco che parte dall’ultimo livello e arriva alla partenza, che altro non è che un inizio più insolito degli altri. A casa hanno trovato ad aspettarli convivenze anacronistiche con genitori che ti chiamano alle undici per sapere dove sei, amici lontani o partiti, luoghi di sempre che di sempre non sono più, vite e lavori dei sogni da ricreare da zero, vecchie abitudini da sistemare nel vecchio armadio a due ante, allucinazioni lucide delle esperienze trascorse. Ma anche passione, ostinazione e un po’ di saggezza comprata con i souvenir in aeroporto prima di ripartire. Dal mondo all’Italia, dalla grande città al piccolo paese, dal fuori al dentro, le facce e le voci di chi fa il percorso inverso e sfugge ai racconti dei media. Emigranti di ritorno. R-emigranti.

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Dopo una breve pausa con la primavera tornano anche le nostre interviste agli indi-emigranti. Se lo siete anche voi non dimenticate di segnalarci la vostra storia, se siete simpatici e indiscreti potete segnalarci quella di un vostro amico come è successo al protagonista di oggi. Le città di partenza e arrivo sono Messina e Milano, il protagonista è Salvino che si trasferisce nella seconda nel 2001 per lavorare come videomaker in alcune delle maggiori case di produzione e testate giornalistiche. Salvino sperimenta vari ambiti, dalle passerelle della fashion week ai videoclip di rapper italiani, lavora sodo e, ovviamente, a orari da vampiro. Il richiamo della Sicilia, dolce e potente come il canto di una sirena, non manca di efficacia neanche in questo caso e dopo averci pensato e ripensato per un bel po’ la scorsa estate il nostro temerario intervistato mette 10 anni di vita in valigia e li riporta nella sua Messina. Ora si occupa di eventi sportivi e organizza serate come dj. Passare dalla città più veloce d’Italia ai tempi dilatati di una provincia siciliana fa un effetto strano, ma come sanno bene gli operatori video, a volte è una semplice questione di angolazioni.

 

Chi sei, cosa fai e come mai anche tu sei finito in questa rubrica?

 

Sono Salvino, faccio il videomaker e il dj e sono finito su questa rubrica perché sono tornato a Messina dopo tanti anni a Milano e i miei amici mi hanno segnalato alla redazione!

 

Nostalgia, pianificazione, improvvisazione…Come mai sei tornato in Sicilia?

 

Nostalgia, pianificazione e un pizzico di improvvisazione sono proprio stati gli ingredienti principali del mio ritorno. Era già da un po’ di anni che meditavo sulla possibilità di tornare a vivere in Sicilia, e circa un anno fa ho preso la decisione definitiva. Ho mollato il lavoro che facevo a Milano, montatore video in un’agenzia giornalistica, e l’estate scorsa sono partito per Messina… Biglietto sola andata!

 Salvino dj

La tua vita a Messina 10 anni dopo…

 

Sotto certi aspetti sembra di aver fatto un viaggio nel tempo, qui sembra che non sia cambiato niente. Dopo tutti questi anni vissuti in una città che è tutto l’opposto di Messina bisogna riadattarsi un po’ a tutto, dal clima alle dinamiche di una città del meridione. La sto vivendo abbastanza bene anche perché era proprio questo quello che volevo.

 

Le tue esperienze vanno da riprese e montaggio di format, ai video musicali, di sfilate e avvenimenti sportivi. Com’è lavorare nel dietro le quinte di quello che tutti guardiamo comodamente seduti in poltrona?

 

Non sempre bello come potrebbe sembrare!O meglio è un bel lavoro ma spesso comporta orari assurdi. Per esempio immagina di far colazione alle sette del mattino e guardare un tg, chi fa si che quel tg sia in onda è sul posto di lavoro almeno un’ora prima, oppure vedere la sintesi di una partita in notturna, si finisce anche all’una. Comunque come un po’ tutto è un alternarsi di alti e bassi, a volte ti senti alienato dietro a un monitor a montare sequenze di immagini a ripetizione, altre volte quando puoi creare qualcosa, come video musicali o montaggi di sfilate, e quindi spaziare è una cosa divertentissima.

 

Com’è cambiato il tuo ambito lavorativo da quando sei partito per Milano nel 2001 ad oggi? Ci sono più’ opportunità o solo più caos?

 

Negli ultimi anni è il caos più totale! Il mondo delle telecomunicazioni è sempre in espansione, ma la qualità dei prodotti è sempre più scadente. L’importante è consegnare il prodotto e, nella maggior parte dei casi nel minor tempo possibile. Basti pensare che spesso le figure degli operatori video, montatori, fonici e grafici vengono sostituite da un “giornalista” armato di telecamerina che gira le immagini, monta e chiude un prodotto finito. Sicuramente con una qualità diversa da quella ottenuta se ognuno avesse fatto il proprio lavoro. E comunque è anche vero che le case di produzione spesso preferiscono far lavorare gente anche senza esperienza per pagare meno possibile o addirittura offrire stage non retribuiti, quindi per chi fa questo mestiere ci sono sempre più difficoltà a trovare qualcosa di serio da fare.

 

Oltre ad operatore video sei anche dj. Com’è la vita notturna di Messina vista da un addetto ai lavori?

 

I locali in cui si può suonare a Messina sono veramente pochi, e tutti già con i loro organizzatori/dj. Purtroppo non essendo un organizzatore non riesco a trovare molto spazio, perché se vuoi suonare ad una serata il 99% delle volte devi anche organizzarla, pensa che non suono da Capodanno!

 

Immagina di girare un video promozionale per la tua città, soggettivo e low cost. Cosa ci metteresti dentro?

 

Ce ne sarebbe di materiale! Sicuramente tutti i simboli che rappresentano Messina, che non sono pochi, come il campanile del duomo o la statua della Madonna al porto, e un po’ di immagini col panorama dello stretto, che è uno spettacolo unico al mondo. Poi ovviamente non potrebbero mancare alcune specialità culinarie tipiche, vere esplosioni di sapori soprattutto per chi non le ha mai assaggiate.

 

Cosa vorresti vedere nel tuo futuro?

 

Per il futuro spero di riuscire ad essere del tutto indipendente e poter fare “qualcosa di mio”, ci sto lavorando, magari ti farò sapere!

 

 

Hai una storia da emigrante atipico da raccontarci?
Scrivi all’indirizzo mail:
redazione@ziguline.com

e ricorda di non allegare il CV.

la Germanz

scritto da

Questo è il suo articolo n°102

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