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Siamo stati a Castellamare del Golfo per il Plas 2011

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Spesso nelle grandi città, gli eventi si susseguono lasciando a volte molto, a volte nulla, spariscono dalla memoria alla velocità della luce, a differenza del Plas, organizzato da ZEPstudio con la collaborazione della Pro Loco di Castellammare del Golfo; una manifestazione che cresce di anno in anno, così come il suo pubblico. Durante l’ultima edizione, in programma lo scorso 9 e 10 Settembre 2011, oltre ventimila persone si sono date appuntamento a Castellamare del Golfo, in provincia di Trapani, per assistere ad uno spettacolo a ciclo continuo. Un successone ottenuto senza che gli organizzatori abbiano mai cercato di attirare consensi con scelte, per così dire, accomodanti.

foto di Chiara Saitta

Più di cinquanta artisti, siciliani e non, tra video-performers, musicisti, teatranti e cantanti, si sono esibiti su un palcoscenico accogliente suggerito ed enfatizzato dal continuo passaggio fra le piazze, le scale, i ponti e le viuzze che disegnano il Borgo Marinaro. Per due giorni Castellammare del Golfo è divenuto così luogo ideale per avvolgere gli eventi in un’atmosfera raccolta, tranquilla e particolarmente suggestiva. In modo del tutto fluido e naturale, il paese intero si è trasformato in un percorso dall’andamento ritmico che ha consentito al pubblico di scoprire una Sicilia altra, che non è solo tradizione, folklore e storia, ma anche avanguardia e ricerca.

foto di Chiara Saitta
È proprio in questa direzione che va letta la decisione di ospitare e coordinare all’interno del PLAS il 2° Premio GI.A.C.S del CICI FILM FESTIVAL. Nella serata del nove a partire dalle ore 21,30, sono stati proiettati i corti realizzati nei giorni precedenti alla manifestazione, sul tema “le parole”, sempre a Castellammare del Golfo con attori del luogo.
Fra i film-maker partecipanti al concorso, Giacomo Costa, Federico Mauro, Gionatan Cascio, Gabriele Mocera, Riccardo Cavani, Diego Monfredini, Riccardo Cannella, Vincenzo Bambina, Francesco Russo e Joshua Wallen. Il corto vincitore, annunciato il 10 al termine dell’evento è stato “La casa dei trenta rumori“, di Diego Monfredini.

foto di Chiara Saitta
La scaletta giornaliera, prevedeva: concerti fino a notte tarda (proprio come quelli a cui è possibile assistere a Roma e Milano, ndr) dei “San Papier”, “Lassatiliabballare”, “The Second Grace” e “Radici nel Cemento”, le performance di Cecilia Viganò, giovane e promettente artista milanese e Dara Silicato, quelle di Andrea Amico e Alessandro Librio. A completare i mini stage con Misadra e “Jakie and his loaders” e le video installazioni a cura dei lanciatissimi Oblivious Artefacts e di Zep Studio che raccontavano le vicende stravaganti e disarmanti della televisione italiana e la conseguente incapacità contemporanea di prendere

fotografie di ZEPstudio

Per saperne di più: ilplas.net

Marianna Fazzi

scritto da

Questo è il suo articolo n°13

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