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Etnik alla Seconda Biennale Internazionale di Graffiti al MuBE di San Paolo

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Udite udite gente, c’è anche un po’ di street art made in Italy alla Seconda Biennale Internazionale di Graffiti che si sta svolgendo al MuBE (Museo Brasiliano di Scultura) di San Paolo dal 22 Gennaio 2013. Sì perché in questa seconda edizione, dopo la prima avvenuta nel 2010, parteciperà il nostro Etnik al fianco di grandi nomi della scena graffiti come il francese Kongo, BCE, Kress, l’americano Daze, e Wernz oltre agli artisti carioca Nunca, Speto, Finok, DMS e Minhau, i quali tutti insieme hanno realizzato in questa magnifica edizione delle installazioni dissipate in tutte le aree del museo.

Peccato per noi non esserci fisicamente perché pare sia un’occasione ghiotta per vedere i lavori di grandi artisti in uno spazio inusuale per molti di loro che spesso cimentano all’aperto e illegalmente. Come ho annunciato qualche riga fa, tra i nomi citati pocanzi c’è anche un artista italiano.

Allora andiamo a vedere un po’ cosa sappiamo di Etnik. Alessandro Battisti, questo è il suo vero nome, pare sia nato in Svezia, a Stoccolma per la precisione, ma vive e lavora in Toscana dove ha iniziato a fare graffiti negli anni ’90, forse un po’ come tutti in Italia, mossi dalla cultura hip hop o comunque sotto la spinta dei grandi artisti americani. Etnik inoltre mescola all’arte dei graffiti anche un po’ di design, illustrazione e scenotecnica. Insomma un artista a tutto tondo, come dicono gli esperti in materia.

Nel 2009 Etnik fonda insieme a Duke1 il collettivo Bunker108, un progetto a quattro mani in cui i due artisti decidono di impegnarsi nel restyling di alcuni spazi abbandonati, nonché edifici e stazioni ferroviarie, vedi il progetto della stazione Nuovo Salario di Roma per esempio e così in molte altre città italiane come Napoli e Torino. La città e il suo spazio sono al centro della riflessione artistica di questo artista nostrano, una tematica che lo porta a concepire i suoi lavori come un percorso fatto di esplorazione dello spazio, un principio unitario tra l’opera che viene realizzata e l’area circostante, quella in cui l’artista mette all’opera il suo ingegno.

Inoltre, Etnik viene spesso chiamato a partecipare a collettive ed esposizioni sia in Italia, come la Mondo Pop Gallery di Roma e Arte2 di Milano, ma sembra aver conquistato il pubblico estero esponendo per esempio in Germania, esattamente a Wiesbaden e alla Carhartt-Gallery, e al M.O.S. Festival di Salonicco, in Grecia. Insomma non un pivello ma un vero giramondo che quest’anno approda oltreoceano per questa seconda edizione della Biennale Internazionale di Graffiti.

Con questo appuntamento il Brasile si conferma una tappa importante per molti artisti italiani ed europei, così vale la pena sottolineare il progetto svolto da Omino71 e MrKlevra (Mural Itaia Brasil) di cui vi ho parlato in occasione di Sancta Santoroom, e del bellissimo progetto a San Paolo del collettivo spagnolo Boa Mistura di cui leggerete a breve un’intervista fatta dalla sottoscritta.

Per tutti coloro che vorranno vedere il lavoro di Etnik in Brasile ricordiamo che la Biennale si chiuderà il 24 febbraio 2013. Preparate la valigia! 

Per saperne di più:

www.etnikproduction.com

 

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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