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Expo senza veli | Johnny Depp, il barmacista

Expo è finito. Dopo le dediche immortalate sui mattoncini del padiglione Giappone e le bestemmie in ogni lingua del mondo cosa ne resta? Ce lo facciamo dire dai sopravvissuti. Non i sopravvissuti alle code. Dai sopravvissuti ai visitatori che componevano le code. Ogni settimana vi presenteremo un’intervista. Ovviamente alla voce nome e professione troverete dati finti. Perché teniamo molto all’incolumità delle nostre cavie volontarie.

Generatore automatico di immagini per Expo 2015

Nome:
Johnny Depp

Professione:
Barista.

Come hai trovato lavoro per Expo?
Una sera girovagavo su internet ed ho trovato l’annuncio per baristi a Expo.

 

Quando ti hanno preso cosa hai pensato?
Ho pensato che fosse una baggianata, pensavo non mi prendessero.

 

È il lavoro che vorresti fare anche dopo questi 6 mesi?
Fare il barista sì perché è il mio lavoro, ma ad Expo no. Forse per duemila euro in più al mese.

 

Tu che la vivi da dentro: com’è l’organizzazione?
In generale è stato tutto abbastanza disordinato. Mio padre è venuto a visitare Expo e per prendere e riportare la sedia a rotelle è dovuto arrivare quasi al centro del viale dei padiglioni. Poi per quanto riguarda il mio staff i turni lavorativi sono stati organizzati molto male e secondo me in generale non hanno saputo gestire il flusso di visitatori.

 

Expo in e expo out: il meglio e il peggio di questa fiera.
Expo in: ho conosciuto tantissime persone e cose nuove, ho acquisito un nuovo metodo di lavoro e per necessità mi sono velocizzato alla grande.
Expo out: la gente che corre corre corre, corre troppo.

 

Che tipo di gente visita Expo?
Persone curiose per prima cosa. Ho visto persone correre alle 9 del mattino per la coda del Padiglione Giappone, persone che si trascinavano i bimbi appena svegli per andare a vedere l’Albero della vita, per dire “io c’ero”, fare 14 ore di fila e vedere un solo padiglione. File chilometriche per un caffè, per chiedere “hai da cambiare?”. Quindi persone curiose e persone anche con tanto, tantissimo tempo da perdere.

 

La persona più assurda che tu abbia incrociato sul tuo percorso?
Ci sono una marea di persone assurde ad Expo, negli ultimi mesi me la vivevo un po’ come “dalle 9 si aprono le gabbie dei matti” e noi eravamo i dottori per curarli, la prendevo un po’ come un gioco.
Il cassiere era il dottore che prescriveva la ricetta ed io barista il farmacista che somministrava i farmaci. Uno dei tanti clienti con richieste assurde: “due latte macchiato, uno caldo ed uno faccia lei”. Io: “lo faccio freddo?” “Faccia lei”. Io glielo faccio freddo e lui “ma perchè me l’hai fatto freddo?”.

 

L’aneddoto che muori dalla voglia di raccontarci?
Una signora cinese arriva al bancone con un telefono in mano sul display del quale ha la foto di un piatto di pasta e mi chiede se è nel menù del giorno e può mangiarlo da noi.

Claudia Losini

scritto da

Questo è il suo articolo n°175

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