Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

It’s time to get a job | Intervista a Eve La Plume

Si parla di:

Premessa. Sebbene ziguline non faccia altro che parlare di eventi, mostre, party e tutto ciò che a che fare con l’antica arte del cazzeggio, è giunto anche per noi il momento di dare il nostro piccolo contributo per aiutarvi ad uscire da questo interminabile tunnel della recessione economica che, detto tra noi, ci sta letteralmente gonfiando ciò che a Napoli sono soliti chiamare “uallera”. Chi non conoscesse il significato di questo termine consulti pure google. Ebbene, da oggi comincia una rubrica tutta nuova che abbiamo voluto battezzare: “It’s time to get a job”. Questa rubrica vi accompagnerà fino alla fine di questa recessione, sarà la vostra guida, il vostro mentore nella ricerca del lavoro perduto o mai trovato.

Cari ragazzi è ora che vi rimbocchiate le maniche. La laurea non serve ormai più ad un emerito […], i concorsi pubblici sono solo un antico ricordo dei magnifici anni ’80, le aziende non assumono più e quelle che lo fanno hanno pronta la lettera di licenziamento già al vostro primo colloquio. Per questa ragione non ci resta che tentare l’intentato, di rompere vecchi schemi ed andare alla ricerca di nuove soluzioni per affrontare la disoccupazione cavalcante. Se siete alla ricerca di spunti nuovi a cui mai avreste pensato per la vostra carriere professionale, “It’s time to get a job” è la rubrica a cui non potete rinunciare. Abbiamo cercato e scovato per voi le figure professionali che più di tutte hanno saputo reggere a questo difficile periodo di crisi. Ci siamo fatti raccontare vita morte e miracoli del loro lavoro, ne abbiamo carpito i segreti più nascosti, pronti per condividerli con voi ed offrirvi quella che potrebbe essere la vostra ancora di salvezza. “It’s time to get a job” ragazzi miei.

Oggi cominceremo la nostra avventura tra le possibili professioni anti-crisi intervistando una delle più rappresentative burlesque showgirls in Italia, Eve La Plume.

courtesy Eve La Plume

ziguline: Ciao Eve, dove ti sei esibita nelle ultime settimane?

Eve: Sono stata a Reggio Calabria in un locale splendido che si affaccia sullo stretto di Messina, su un battello di fine ‘800 in transito sul Lago di Garda e a Roma allo Spazio Novecento.

ziguline: Come sono andati questi ultimi spettacoli?

Eve: Ogni spazio crea dei problemi logistici inaspettati, ogni nuovo palcoscenico si affaccia su un pubblico da conquistare e ogni esibizione è una storia differente da raccontare…

ziguline: Pensi che questa crisi economica abbia influito nel tuo settore o al contrario la gente preferisce assistere ai tuoi show per scordarsi i propri problemi quotidiani?

Eve: Storicamente nei momenti di crisi le persone cercano distrazioni e divertimenti, l’ironia è una buona strada per superare momenti duri come questo.

ziguline: Secondo te a cosa è dovuto il successo del genere burlesque? Quanto vi ha aiutato il fidanzamento di Dita Von Tesse con Marilyn Manson ?

Eve: Trovo che l’erotismo sia, sempre più, proposto in modo aggressivo e grottesco, il burlesque invece è ironico e non offende la morale di nessuno, credo che questo ne faccia il suo successo. Dita ha sicuramente dato visibilità al fenomeno burlesque ,sposando Manson, divorziando da Manson e litigando con lui per l’affidamento dei gatti.

ziguline: Quanti vestiti di scena hai nel tuo guardaroba?

Eve: Credo che sia molto difficile distinguere i vestiti di scena da quelli che porto tutti i giorni! Quello che era inizialmente il mio armadio si è trasformato presto nella “stanza dei vestiti”, un locale da cui spuntano da ogni dove cappellini di piume,cilindri ottocenteschi, ombrellini parasole, sottogonne can-can, soprabiti rivoluzionari (settecento francese), pizzi anni ’30….

foto di Andrea Campi | http://www.flickr.com/people/andrea_campi/

ziguline: Chi sono i personaggi che in genere interpreti nei tuoi show?

Eve: Ogni mio spettacolo nasce da una piccola storia o da una grande storia,
le donne che interpreto a volte escono da una pellicola di un film muto,
altre volte sono personaggi surreali dell’immaginario comune come la ballerina del carillon o personaggi storici sui quali voglio fare dell’ironia come nel caso di Marie Antoinette.

ziguline: In quanti passaggi dovrebbe completarsi lo streep perfetto?

Eve: Il burlesque è libertà di invenzione ma spontaneamente ho creato delle mie regole:
– L’intero show non deve durare più di sei-sette minuti.
– Un abbigliamento composto da tanti strati rende più divertente lo  svolgimento.
– Evitare perizomi, tanga e tutte le sottospecie di stringhe e filetti che  attraversano le natiche!

Mi sono sempre chiesto come si reggono quei copri capezzoli che usate negli spettacoli? Non fanno male quando li togli?

Eve: Eh Eh…si mettono con il mastice, una colla usata in teatro per applicare ogni genere di posticci, non fa male ma nemmeno bene.

Ti è mai capitato che qualcuno del pubblico preso dalla foga sia saltato sul palco? Che si fa in questi casi?

Eve: Sai, non tutti sanno cosa farò sul palco, tanti sono sospettosi e-o si immaginano tutt’altro genere di spettacolo, ma amo vedere come la goliardia iniziale si trasforma in gentile e timida approvazione. Nessuno sale sul palco, capita purtroppo che furtivamente qualcuno si porti a casa parti del mio costume o qualche oggetto di scena.

Ti capita mai di dover recitare il ruolo della streep teaser anche con i tuoi partners? Immagino che sarà una gran rottura dover “lavorare” anche a casa?

Eve: Ogni persona che mi sta accanto partecipa all’ideazione e alla realizzazione dei miei shows, è diventata per tutti “una faccenda seria” che in realtà siamo tutti al lavoro!

Se qualcuno ti chiedesse di esibirti solo per lui, a casa sua, quanto dovrebbe sborsare perché tu possa accettare l’ingaggio? (Non è per me, qualunque cifra in questo momento per me sarebbe troppo cara)

Eve: Il burlesque è la parodia di uno streep tease classico, il pubblico, fatto spesso di donne, esulta in modo esagerato perché fa parte del divertimento dello spettacolo, se qualcuno mi chiedesse uno spettacolo privato penserei che non ha capito di cosa si sta parlando (le tue finanze ti hanno reso immune dalla mia sottile critica).

Le bambine sognano quasi tutte di fare le ballerine col tutù e le scarpette con la punta. Da piccola ti esercitavi davanti allo specchio le gonne di tua madre o anche tu sognavi di diventare Carla Fracci?

Eve: Da piccola mi arrampicavo sugli alberi e costruivo casette di legno in pineta ma rigorosamente con il tutù e sulle punte.

Laurearsi ormai non è più un valido investimento per il futuro. Consiglieresti ad una ragazza di intraprendere questo genere di carriera piuttosto che sorbirsi la frustrazione di un lavoro che non piace per di più precario?

Eve: Sì, sono d’accordo, una laurea non garantisce più un futuro sicuro, ma studiare fa bene, rende più belli, costituisce il mezzo più efficace per poter affrontare la vita a testa alta. Una carriera come la mia (se carriera la vogliamo chiamare) è più completa se si porta con se qualche libro e se non si sbagliano i congiuntivi.

Senza dare troppe informazioni al fisco, quanti spettacoli all’anno bisogna fare per stare a posto con le proprie finanze?

Eve: Difficile dirlo, dipende dal proprio cachet.

Come spendi in genere i tuoi soldi? Immagino che un bel po’ vengano investiti in collant, bustini, giarrettiere e roba del genere, giusto?

Eve: Ho un grande amore per gli abiti d’epoca, realizzo personalmente i miei costumi di scena e gli abiti che uso abitualmente, amo comprare materiali e poi lavorarli.

Per quanto ancora pensi di fare questo “mestiere”? Già hai pensato al dopo?

Eve: Scenderò dal palco quando non sarò più gradita e tornerò a fare la stilista-costumista a tempo pieno.

Se ti dovessimo incrociare per caso al supermercato (sempre che tu ci vada di persona), ti riconosceremmo? o quando sei in borghese ti confondi tra le signore che fanno la spesa tutte le mattine?

Eve: Da sempre per sentirmi a mio agio ho bisogno di essere un po’ fuori luogo, al supermercato vestita come nel 1800 mi sento serena e in pace con me stessa!

foto di Stefano Rivoir | http://www.flickr.com/photos/srivoir/

In Italia, negli anni cinquanta “fare la soubrette” o “la ballerina” era considerato un appellativo quasi disdicevole per una ragazza. Oggi sembra che lavorare nello show system (vedi Veline) sia più apprezzato e rispettato del fare la ricercatrice. Come vedi questa inversione di valori nella società italiana?

Eve: Sono sinceramente preoccupata. Credo che il concetto di “dignità” sia così mutato da portare le persone a umiliarsi per arrivare ad essere in televisione. La televisione e di sicuro un buon palcoscenico ma su quel palcoscenico bisogna domandarsi cosa si vuole fare.

Se non avessi intrapreso questa carriera cos’altro ti sarebbe piaciuto fare?

Eve: Ho in parallelo un’ attività, uno studio stilistico che divido con due colleghe in cui realizziamo collezioni con il marchio Atelier 22 Lou e in cui ci occupiamo di tutta la parte costumistica per film, videoclip e in generale per i personaggi dello spettacolo.

Elencaci il tuo calendario con i prossimi spettacoli.

Eve: Dopo tante settimane in giro per l’Italia mi sono presa una pausa per preparare nuovi spettacoli. La prossima data è il 15 novembre al Rhabar di Milano, le date seguenti mi porteranno a varcare i confini…

Grazie mille.

Grazie a te.

Vi risparmio la fatica di cercare maggiori info su Eve linkandovi la sua pagina su myspace: www.myspace.com/evelaplume

—————————————–

Conosci qualcuno che svolge una professione che per la sua particolarità non teme i venti della crisi? Inviaci una mail a:  redazione[ay]ziguline.it

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

Sullo stesso genere:

Community feedback