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L’Ariano Folkfestival sa sempre stupirti

Dopo due settimane di vacanza Ziguline torna ad allietare le vostre giornate con racconti di arte, fotografia, musica e cultura contemporanea. Quest’estate è stata come sempre una composizione perfetta di festival ed eventi che hanno coinvolto le grandi capitali, le piccole capitali, le città in genere e i piccoli e sperduti paesini del sud Italia. E a proposito di paesini sperduti, noi di Ziguline quest’estate, come sempre, abbiamo seguito e supportato l’Ariano Folkfestival, il festival di world music più importante del sud Italia.

Come per tutti i settori e per tutta l’Europa anche il nostro festival ha subito qualche modifica ad hoc per venire incontro alla tanto discussa crisi e, a fronte degli usuali sei giorni di festival, quest’anno la programmazione è stata concentrata in quattro giorni. Si vociferava che sarebbe stato difficile con tutti i problemi che ci sono, con la mancanza di lavoro, ecc e invece anche quest’anno è stato un successone.

99 Posse - foto di Luca Lombardi

Il 15 agosto sono state aperte le porte con un concerto di presentazione pomeridiano del noto artista brasiliano Renato Borghetti e un concerto serale, dove sono intervenuti i Prodotti Tipici Music Bus e Dj Farrapo, con una serata che voleva solo essere un assaggio degli eventi epici che si sarebbero susseguiti fino al 19 agosto.

Magnifico - foto di Luca Lombardi

Epici è la parola giusta in quanto stiamo parlando di un evento che è permesso solo dallo sforzo di persone che credono nella cultura, nella musica e nella valorizzazione del territorio.

Palko Muski - foto di Luca Lombardi

Infatti, l’Aff è il frutto del lavoro di associazioni con i Red Sox, ideatori e propulsori principali, altre piccole organizzazioni e diversi sponsor che credono e sostengono il progetto.

Prodotti Tipici Music Bus - foto di Marco Scarpellino

Ma passiamo di nuovo alla programmazione, sul palco sono saliti i cari vecchi 99 Posse che non solo hanno attirato gli appassionati che li seguono da sempre ma sono stati in grado di stupire gli scettici che non credevano nel loro ritorno.

Palko Muski

Le note come sempre non abbandonano le sonorità folkloristiche e gli svizzeri Palko Muski “had rock Italy” come avevano anticipato sul loro sito, gli Imam Baildi e i Deluxe il 17 ci hanno regalato una serata davvero incredibile con un’apertura greca a base di blues illegale e una chiusura spettacolare con sonorità funky, jazz, swing, dubstep e break beat.

Deluxe - foto di Marco Scarpellino

E ancora, Magnifico che arriva dal sud dell’Ex Yugoslavia con il suo accattivante mood pseudo sensuale e un beat tra la dance e i ritmi balcanici, i torinesi Poor Man Style che invece ci mettono il reggae e un messaggio che ci invita alla vita semplice e infine Mr-Bone, già noto all’Italia per la sua militanza nei Giuliano Palma and The Bluebeaters e negli Africa Unite, che con lo ska ci ha incantati.

Corazone, Makardia - foto di Mario Covotta

A concludere il festival Ambrogio Sparagna che si è portato dietro nientepopodimenoche Francesco De Gregori, che non mi fa impazzire,  ma al quale non si può non riconoscere il merito di aver reso ancora più ricco lo spettacolo.

Volkscamp - foto di Mario Covotta

Detto questo, l’Aff potrebbe apparirvi con uno dei tanti bei festival che si trovano in giro per l’Italia e invece anche questa volta mi toccherà contraddirvi perché ci sono delle cose che rendono quest’evento unico. È unico perché è fatto da gente semplice, perché è fatto con entusiasmo, perché Ariano Irpino è un paese piccolo ma che sa accoglierti con le sue bellezze storiche e naturali e soprattutto perché, sarà l’aria, sarà l’acqua, ma in quei giorni si crea un’atmosfera unica.

Volkscamp - foto di Mario Covotta

Oltre alla musica e alla conclamata atmosfera, il festival, in quanto tale, è dotato di una serie di aree collaterali che riempiono le ore della giornata dalla mattina fino all’alba.

Cinezone - foto di Mario Covotta

Il Folkintour appena svegli, un tour guidato e mangiato nelle bellezze irpine, il Volkscamp ovvero il campeggio che oltre al fresco dei pini offre musica e ristoro, il Cinezone che invece propone cinema, il Corazone dove poter fare un aperitivo al ritmo di buona musica e discussioni, l’Aff Museum che raccoglie tutta la storia del festival ormai alla sua diciassettesima edizione, il Folkart che imbratta ben bene la città e infine il Sonazone che non manda a letto i tiratardi e ci offre musica tecno, house ed elettronica fino all’alba.

Volkscamp - foto di Mario Covotta

Noi quest’anno come sempre abbiamo dato il nostro apporto collaborando al Folkbullettino, il giornale ufficiale del festival, il Folkart appunto invitando Francesco Millo Giorgino e infine con il Workshop di videomapping a cura di Donato Maniello, che non si è tenuto ahimè per problemi tecnici.

Folkart, Millo at Work - foto di Mario Covotta

Detto questo vi invito alla prossima edizione del festival, sempre ad Ariano Irpino, sempre ad agosto, sempre con il nostro sostegno.

 

Per saperne di più:

www.arianofolkfestival.it

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Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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