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Nuove icone contemporanee

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Alla ricerca di nuove e stimolanti suggestioni, stanca di gironzolare nel circuito istituzionale delle gallerie e dei grandi musei presenti sul territorio laziale, sono partita da Roma per un sabato alternativo nella splendida Toscana.
Meta Grosseto: caratteristica cittadina sita a due passi dal mare in cui regna una tranquillità surreale.

Calma e pacatezza sono anche le caratteristiche del temperamento di Lapo Simeoni e Luca Grechi, due giovani grossetani che il 10 marzo hanno inaugurato ADD AND REMOVE – Realtà e immaginazione nell’era digitale presso l’Art.Lab Arte Contemporanea: un ibrido spazio nato con lo scopo di essere, al contempo, studio d’artista e luogo espositivo.
Su pareti bianchissime spiccano le loro opere divergenti sia per tecniche esecutive, che per poetica.
La mostra prende le mosse dai cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni nell’arte contemporanea grazie all’avvento dei new media e delle nuove tecnologie. Fenomeno, questo, che ha contribuito ed autorizzato gli artisti ad utilizzare immagini prima impensabili, rubate dalla televisione come da internet, per poi rielaborarle e trasformarle in un’altre dotate di connotati e significati intrinseci diversi da quelli originari. Aggiungendo o eliminando forme e contenuti primari, Lapo e Luca hanno creato nuove icone rifacendosi a mondi opposti.

Lapo Simeoni ha studiato alla Foundation in Art and Design, presso la Central Saint Martins School of Art and Desing di Londra e ha esposto sia in Italia che all’estero.
Egli indaga la realtà e gli effetti del consumismo globalizzato attraverso l’analisi iconografica di eventi accaduti recentemente per farci riflettere su di essi.
All’entrata ci accoglie la scultura ironica Pane per i tuoi denti che rappresenta l’esasperazione del lusso; mentre i collage di cartoline Salutami Milano parlano di conflitti e sogni arrivisti, del rapporto con la città del lavoro (Milano) e delle località Vip italiane.
Incuriosisce Lachrymatory: una teca contenente un pannello di legno in cui è raffigurato il volto di un uomo, scandito in tre tempi (passato, presente e futuro), che indossa una maschera anti-gas durante una qualsiasi guerriglia urbana. Cinque acri limoni, posti nella medesima scatola trasparente, sottolineano la volontà di custodire la memoria di un evento brutale che non si vuole far cadere nell’oblio, nonostante l’inevitabile macerazione degli agrumi utilizzati dagli stessi manifestanti per proteggersi dai fumogeni.
La manualità di Simeoni emerge in Black Out  dove il deciso contrasto tra il supporto metallico rossastro e le materiche pennellate, stese in modo convulso, ci restituiscono sagome di individui visibili solo a distanza ravvicinata.
I suoi lavori evidenziano l’emergere di un constante scontro tra fastosità e miseria nell’attuale società italiana corrotta, deturpata e derubata della sua naturale e sincera bellezza.
Mentre Lapo adopera le icone mediatiche, Luca Grechi afferra le immagini oniriche che nascono e si dissolvono nei sogni. Quest’ultimo dopo aver concluso l’Accademia di Belle Arti a Roma è tornato nel paese nativo continuando la sua ricerca.

Silhouette di uomini fluttuanti e dormienti disegnate su labili fogli bianchi indicano una ricerca sulla riflessione introspettiva, sulla costruzione e sulla conoscenza di noi stessi come in Aereo Verso (tecnica mista su carta, 2012). Occupa l’intera parete di fondo Magnum Chaos (tecnica mista, 2012) di fronte alla quale il fruitore rimane contemporaneamente incantato e stordito. L’opera consiste in un puzzle di ben 182 disegni realizzati con le tecniche più disparate e concepito inizialmente come singola figurazione. Il grande mosaico istituisce un dialogo con il pubblico che, osservandolo, intraprende un viaggio mentale rivivendo la dimensione irreale inscritta attraverso un linguaggio semplice ma comunicativo. Grechi descrive l’opera come: “un sogno dove varie vicende prendono il sopravvento e diventano chiare man mano che ne prendi coscienza e focalizzi lo sguardo cercando l’immagine”.
Mentre Lapo pone attenzione al mondo tangibile e alle sue meschinità, Luca si concentra sull’interiorità, dove le forme, riprodotte attraverso contorni netti, mettono in scena sentimenti e stati d’animo provati ed estrapolati dalla vita quotidiana.

Il progetto ADD AND REMOVE proseguirà nei prossimi mesi con la realizzazione di altre due collettive su tali temi per pubblicare un volume finale in cui saranno raccolti testi e fotografie delle opere.

Per saperne di più: www.artlabgallery.com

Maila Buglioni

scritto da

Questo è il suo articolo n°10

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