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Credevo fosse Banksy e invece era il Cacciatore di Graffiti (alle prese con un poster di Iabo)

Forse c’era proprio da aspettarselo un epilogo del genere, soprattutto quando di mezzo ci sono due “leggende metropolitane”, una internazionale come Banksy, l’altra più nostrana come il Cacciatore di Graffiti, che per un puro caso del destino vedono le rispettive carriere di “agitatori culturali” incrociarsi nel sempre più POPolare mondo della Street Art. La storia.

 

Il Cacciatore di Graffiti all'opera

 

Due anni fa alcuni turisti inglesi in visita a Napoli incappano nel bel mezzo della performance “partenopea” che vede protagonista il nostro Graffiti Hunter (al secolo Augusto De Luca) che, con la sua inseparabile scaletta e con la supervisione della fedele compagna “la Cacciatrice”, si arrampica su per un muro per staccare un poster di Iabo. I due ignari turisti alla vista (di spalle) di questo strano personaggio vengono accecati al solo pensiero che quello potesse essere in realtà proprio Banksy durante una delle sue misteriosissime installazioni in giro per il mondo. Un po’ per l’emozione di essere i protagonisti di un incredibile scoop, un po’ per la scarsa conoscenza sulla produzione  dell’artista inglese, sfoderano una fotocamera per riprendere il sensazionale evento. Convinti della bontà della loro sensazionale scoperta provano anche a chiamare più volte “Banksy! Banksy” con l’intento di farlo girare e svelare al mondo intero il suo vero volto. Il nostro Cacciatore intuito il “misunderstanding” non fa in tempo a spiegare la situazione che si ritrova catapultato su youtube con un video che nel giro di pochissimi giorni registra quasi cinquantamila visite e più di trecento commenti di gente che discute sulla bontà dello stesso. Ecco il video in questione:

 

 

A pensarci bene un’altra ipotesi potrebbe anche essere di un “fake” (di un falso) preparato ad hoc da due simpatici bontemponi britannici che avevano presagito il clamore che un video del genere avrebbe potuto creare una volta messo in rete. Fatto sta, è che se l’intento della perfomance di Augusto De Luca era quella di portare il Cacciatore di Graffiti agli onori delle cronache internazionali, con questo video, vero o falso che sia,  l’obiettivo può dirsi abbondantemente raggiunto. Voi direte, ma è per un errore (o per una montatura), è vero ma ricordiamoci che tutto ciò accade a Napoli dove creatività, talento e pura fortuna spesso diventano un mix esplosivo da cui prendono vita vicende assurde e paradossali come quella appena raccontata.

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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