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Serpeinseno per ziguline poster edition

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Le avevamo sotto tiro da un bel po’. Qualche primo timido tentativo per entrare in contatto con loro era andato anche vano, ma si sa, le cose belle bisogna sapersele conquistare. Ed ecco che ad un mese dal lancio di ziguline art gallery ritorniamo all’attacco con una firma di tutto rispetto nella scena dell’illustrazione undrerground capitolina: “Serpeinseno”. Una solo nome per identificare una triade di illustratrici ormai ben nota nei salotti scassati e sotterranei della “contro-creatività” Italiana. Serpeinseno è il nome che Camilla Falsini, Susanna Campana e Giovanna Pistone usano per contrassegnare i progetti che le vedono coinvolte sul fronte comune. Chi conosce questo “marchio” conosce bene anche il timbro estetico che caratterizza i loro lavori. Un universo infinito fatto di bizzarri personaggi e simpatici mostriciattoli capaci di muovere a compassione anche il più insensibile dei critici. Personaggi forzatamente inquietanti frutto di una fervida fantasia che viaggia a briglie sciolte e con cui l’allegro trio sembra voglio liberare l’intera umanità da inutili angosce e paure. Colori vivaci, elettrici e fluorescenti sbugiardano scene paradossalmente tetre ed inquietanti, questo almeno per noi, il tratto distintivo del loro bizzarro e fantastico lavoro. Per ziguline poster edition la triade romana ha sfornato tre nuovi  personaggi che sono già diventati i nostri super eroi.

Chiappino Vitelli, uomo colto

Chiappino Vitelli, uomo colto | by Serpeinseno

Spauracchio dei conguagli

Spauracchio dei conguagli | by Serpeinseno

Animanegra

Animanegra | by Serpeinseno

Quella che segue è un’interessante e puntuale recensione che il giornalista Valerio Mattioli ha fatto del loro lavoro.

“[…]Serpeinseno applica dunque il possibile al già possibile, infierisce su un pianeta labile, si fa beffe delle credenze dei bambini producendone di nuove, gioca sulla distanza temporale del vissuto di ognuno di noi riempiendone i buchi che ineluttabilmente esistono, prodotti dall’accumulazione di troppe informazioni. Il risultato produce cortocircuiti spiazzanti. La screziatura underground, dovuta all’alveo in cui Serpeinseo è nata e cresciuta, non fa altro che inscenare un ulteriore, impressionante, effetto-verità. E’ in qualche misura un trucco: Serpeinseno sa che non ha a che fare con osservatori “sprovveduti”, sa di non potersi imbattere in occhi vergini, e allora simula una verginità rendendola accettabile a chi, di suo, ha già un vissuto. Stiamo parlando di giochi perversi. Da una parte si rassicura (l’infanzia, l’innocenza, l’appiglio all’epoca che fu ecc.) dall’altra si getta l’osservatore nel meno rassicurante degli universi possibili (l’impostura totale degli immaginari proposti, il rifiuto di riferimenti identificabili con l’esistente reale , l’appiglio mancato a richiami validi per ognuno ecc). Di fatto Serpeinseno produce mitologie aliene. La malvagità di Serpeinseno consiste nell’auspicare icone possibili accettabili da ognuno di noi. Con la differenza – non da poco – che purtroppo si tratta di icone fallaci, stordenti, bugiarde. E’ ulteriore affondo nell’allucinazione totale, è consapevolezza nell’assoluta mancanza di futuro. Proprio perché il futuro, il nuovo, l’inedito, l’ancora non esistente è come se fosse sempre esistito […]”

Le opere sono disponibili in serie limitata su ziguline.it/artgallery

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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