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Siamo stati al MAYDAY 2010

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È sabato, tutti i negozi di Milano sono chiusi e le previsioni meteo non promettono nulla di buono; pensavo che sarei rimasto in casa a poltrire tutta la giornata ed invece, all’improvviso, mi viene in mente che alle 15, in Piazza 24 Maggio avrebbe preso il via la May Day Parade 2010 (http://www.euromayday.org/). Raccolgo tutte le forze necessarie, prendo un k-way ed esco di casa pregando affinché le nuvole all’orizzonte si dirigano altrove, daiiiiii, in fondo è maggio!! Provo ad utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere i Navigli ma “naturalmente” (quasi) tutte le linee sono state deviate a causa della manifestazione , peccato che l’ATM non si sia preoccupata di informare i passeggeri, obbligandomi a raggiungere il lato opposto della città a piedi.

foto di Cristiano Valsecchi

A causa dell’imprevisto, raggiungo la coda del corteo solo in Via Torino e già lì l’impatto con la folla è tutt’altro che positivo. Il livello di degrado è abbastanza elevato, i “carri”, che mi aspettavo fossero allestiti in maniera coreografica, sono dei normalissimi TIR sui quali sono stati montati consolle, sound system e spazi destinati alla vendita di alcolici, anche in bottiglie in vetro…no comment! Purtroppo, mi aspettavo che ad una manifestazione del genere partecipassero non solo gli appassionati di musica elettronica, ma persone di ogni età felici di poter riappropriarsi degli spazi pubblici almeno per un giorno. Invece il quadro era piuttosto disarmante, una marea di giovanissimi che, complice l’uso/abuso di alcolici e stupefacenti, devastavano qualsiasi cosa incontrassero lungo il cammino senza il minimo rispetto dei malcapitati passanti.

foto di Cristiano Valsecchi

Dopo aver attraversato il centro storico accompagnato dai più disparati generi musicali, dal revival alla techno, dal raggae all’hardcore, il corteo ha raggiunto Piazza Castello dove tutti i carri hanno cercato di sistemarsi senza la più minima organizzazione, facendosi spazio tra i numerosi furgoncini adibiti alla vendita di panini e bibite che avevano già invaso la zona. Anche i giardini del castello erano completamente invasi da persone poco “friendly” che creavano un’atmosfera tutt’altro che easy! Siamo rimasti lì fino alle 21, girovagando da un carro all’altro, in cerca di una dimensione ideale che non siamo mai riusciti a trovare, fin quando, non abbiamo deciso di tornare a casa.

foto di Cristiano Valsecchi

Peccato che un’occasione del genere, che dovrebbe rappresentare un momento di aggregazione collettivo e di svago sia solo l’ennesima occasione per abusare di alcol e droghe, creando caos, confusione e sporcizia. Siamo ben lontani dall’atmosfera che, soprattutto all’estero, si respira in manifestazioni del genere. Posso solo sperare che il prossimo anno la situazione migliori decisamente, se mai il Comune decida di concedere nuovamente le autorizzazioni.

Bruno Taranto

scritto da

Questo è il suo articolo n°18

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