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Torino poster festival

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Pubblichiamo con molto piacere il comunicato diffuso da Hiroshima Mon Amour in occasione del Torino Poster Festival.

Il poster non è più la semplice locandina del concerto o il manifesto pubblicitario. Oggi è anche un mezzo per fare arte. Il poster, insieme a pennelli, bombolette e stencil costituisce una delle forme di espressione della street art, movimento artistico nato negli ultimi venti anni, che consiste nel realizzare opere artistiche sfruttando tutto ciò che l’ambiente circostante può offrirci: dal muro al cartello stradale. I modi in cui le opere d’arte vengono realizzate sono i più vari, tutto si rifà alla creatività dell’artista. Tra questi il poster riveste una posizione primaria. Il concetto è molto semplice: si tratta di creare un disegno o esprimersi artisticamente sulla carta nei modi più diversi, dalla grafica, al disegno figurativo o semplicemente stampando una fotografia. Si può disegnare direttamente su un foglio di carta o stamparlo in grande formato utilizzando un plotter. E una volta realizzato il poster lo si attacca con la colla per strada servendosi di un pennello o di una scopa.

Le regole implicite della street art impongono di realizzare arte in strada con una duplice valenza: creativa e di rivalutazione urbana. I punti più fatiscenti di città come Berlino o Londra sono diventati punti di attrazione turistica dopo il passaggio degli street artist. Proprio perché balza all’occhio il recupero urbano realizzato dipingendo o attaccando poster su vecchi muri non restaurati. Oggi la street art è un movimento osannato; viene considerata la nuova avanguardia o la nuova pop art; ma sono tutte etichette che non le si addicono. Perché ogni artista è differente e si esprime in modi diversi. L’unico fattore che unisce tutti è fare arte in strada.

La strada viene quindi vista come una galleria a cielo aperto, senza restrizioni o vincoli. Tutti possono esporre in strada, possono lanciare messaggi, protestare, informare, suscitare emozioni. E’ proprio per valorizzare il movimento della poster art che BR1 ha deciso di organizzare una esposizione di poster, mettendo insieme artisti italiani ed esteri provenienti da ogni angolo del pianeta, dall’Australia al Canada, da Israele e Iran a Stati Uniti e Francia. Proprio per dare l’idea di un movimento globale, che cresce e si sviluppa tramite community su internet. Sempre più portali d’arte iniziano ad occuparsi esclusivamente di street art. E sempre più street artist entrano nel grande circuito galleristico. Al “Torino poster festival” saranno presenti artisti internazionali molto conosciuti e artisti più giovani e sconosciuti, ma con una spiccata creatività. La strada infatti non decide chi può essere uno street artist e chi non lo è. Tutti hanno i mezzi per esserlo.

I poster proposti all’Hiroshima Mon Mour sono pezzi unici, che subito ricollegano il poster al suo autore. Solitamente l’oggetto del poster rappresenta la visione più intima e creativa del singolo artista, ma vengono analizzati anche temi sociali. Su questo versante la street art è molto attiva e arriva facilmente agli occhi del cittadino, tanto da essere un ottimo canale informativo. Ne sa qualcosa il marketing, che ha studiato la logica su cui si basa la fruibilità della street art per plasmare nuovi metodi di pubblicità: viral e guerrilla marketing per citarne due.

Il “Torino poster festival” ha come primo obbiettivo quello di creare una vetrina sulla street art a Torino, città da sempre attenta ai fermenti underground e alle avanguardie musicali. In secondo luogo questo è un evento che tende a consolidare il movimento street art, alla stregua di eventi analoghi come Scala Mercalli a Roma, Infart di Infart Collective a Bassano del Grappa, l’International Poster Festival di Roma. Infatti prima della realizzazione dell’evento gli artisti dialogano tra loro, si mettono in contatto, si scambiano opinioni, vengono analizzati i vari lavori. E’ un movimento autoctono; non c’è qualcuno che decide il valore di un poster o uno stencil. E’ una forma d’arte democratica. Tutti sono liberi di esprimersi. E proprio per rispettare questo altro importante corollario della street art non sono state poste limitazioni agli artisti, né di tematiche né di dimensione o numero di poster da presentare all’ esposizione.

L’esposizione troverà sede all’Hiroshima Mon Amour, precisamente in sala Modotti a partire da sabato 15 novembre 2008. Le pareti sono state letteralmente prese d’assalto a suon di colla da un centinaio di poster, in modo da realizzare un enorme collage, realizzando un’opera armonica dalle dimensioni importanti.

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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