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Italians in Europe | Vincenza da Budapest

Ormai mi sono affezionato a questa rubrica, tanto da non poterne fare più a meno. E’ come una boccata d’aria fresca che ti solleva l’animo e ti restituisce un pò di buon umore. Credo di aver trovato il modo in cui gli “emigranti” possano tornare utili anche a noi rimasti in patria. Leggere le loro storie è la rassicurazione che un mondo migliore è possibile e che un’eventuale via d’uscita c’è. Per questa ragione non posso più fermare questa ricerca disperata di esuli oltre confine a cui chiedere se il paradiso esiste. Vabbè mi sa che mi è presa un pò troppo la mano. Vi lascio al piacevole racconto di Vincenza e la sua Budapest.

Ciao Vincenza, dicci un po’ da dove sei scappata(la tua città di origine per intenderci)?
A dire il vero sono scappata due volte prima da Andria (Bari) per l’Università e poi da Roma per lavoro.

Dove vivi ora e da quanto tempo?
Sono a Budapest in Ungheria da un anno.

Crisi e decadimento del sistema Italia a parte come mai hai preso questa decisione?
Direi che è stata una serie di eventi e coincidenze, ma l’esperienza professionale all’estero è qualcosa che avevo sempre desiderato.

Cosa facevi in Italia, o cosa avresti voluto fare prima di partire e cosa fai di bello ora ?
In Italia lavoravo per un’azienda automobilistica occupandomi di comunicazione. È cambiato il contesto geografico e culturale ma continuo a fare più o meno la stessa cosa qui e per la stessa azienda.

Cosa ti piace di più della tua nuova città?
I palazzi, l’aria elegante e al tempo stesso decadente di questa città.

Cos’è che ti manca di più dell’Italia e della tua città natale?
Dell’Italia mi mancano molte cose, ma nel quotidiano direi i bar (con il rumore delle tazzine e il profumo di caffè) e l’aperitivo.
Della mia città natale: la burrata e il dialetto.

Quali sono ora le tue abitudini nel fine settimana?
Cambiano in base alla stagione e al mood, ma generalmente non mi faccio mancare feste, mostre e magari una domenica di relax alle terme.

Cosa va per la maggiore tra i giovani del posto nel week-end e di notte?
Party – Party – Party. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare Budapest è una città molto viva e piena di cose da fare, ce n’è davvero per tutti dai locali underground a quelli più “chic”.

C’è un locale, un posto di cui sei diventata un’abituè?
Nessuno in particolare ma ammetto che quest’estate,  come molti ragazzi a Budapest, ho “abusato” del Godor Club.

Mostre, feste, festival ed eventi vari che ti non ti sei fatta sfuggire da quando sei là?
Le mostre di Robert Capa e Anton Corbijn, il Sziget festival (veniteci l’estate prossima) il Cinetrip:un party alle terme (ballare tutta la notte in acqua è davvero divertente) e un concerto di musica klezmer nella Sinagoga.

Come sono cambiate le tue abitudini?
Sicuramente meno vita sociale all’aperto (niente aperitivo o birretta in piazza per intenderci), tuttavia vivere in centro, poter uscire e raggiungere i posti a piedi, dopo Roma, non ha prezzo.

A cosa invece non riesci proprio ad abituarti?
Allo stile degli ungheresi (la manicure delle donne su tutto), al silenzio per strada e alle facce serie sulla metropolitana.

Cosa ci consigli di vedere casomai ci trovassimo da quelle parti?
La Sinagoga, la vista della città dalla Citadella, una giornata alle terme (Gellert – Szechenyi – Rudas), i locali/appartamento con arredamento “artistico”, cortile e concerti (Mumus, Tuzrakter, Instant).

Stai programmando il tuo rientro in patria o c’hai messo una pietra su?
Non lo vedo nel mio futuro prossimo, potrei cambiare ancora paese tra qualche anno ma… non ditelo a mia madre.
Grazie!

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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